Chi ci difende dall'inflazione
Se l'elevata inflazione è dannosa per i cittadini e lo stesso vale per la deflazione, è facile intuire che lo scenario ideale per l'economia è quello di un'inflazione contenuta, stabile e prevedibile. Ma come si fa a preservare queste condizioni? Chi se ne occupa?
Se ne occupano le banche centrali che hanno il compito di tenere sotto controllo inflazione e deflazione, di mantenere cioè la stabilità dei prezzi, attraverso la politica monetaria.
Inflazione, banche centrali e politica monetaria: malattia, medico e medicina
Se livelli d'inflazione o di deflazione troppo elevati sono una malattia per la nostra economia, la banca centrale è il medico chiamato a curarla e la politica monetaria è l'insieme degli strumenti di cura.
L'obiettivo della Banca centrale europea (BCE) è un'inflazione pari al 2 per cento nel medio periodo. Il nostro medico tratta l'inflazione in modo simile alla pressione arteriosa: se la pressione è troppo alta, bisogna farla scendere, perché altrimenti il paziente va incontro al rischio di infarto; ma se la pressione è troppo bassa, il paziente non si alzerà neanche dal letto. Entrambe le situazioni - pressione troppo alta o troppo bassa - vanno combattute, così come l'inflazione elevata o la deflazione.
La politica monetaria svolge, invece, la funzione delle pasticche e degli integratori che aiutano a regolare la pressione.
Con la politica monetaria una banca centrale prende decisioni per influenzare la quantità e il costo del denaro nell'economia. A questo scopo, lo strumento che normalmente utilizza è quello dei cosiddetti "tassi di interesse di riferimento". Aumentando questi tassi, la banca centrale cerca di influenzare tutti gli altri tassi i tassi d'interesse, anche quelli a medio e a lungo termine che le banche commerciali applicano ai prestiti concessi ai propri clienti. Diventa così meno conveniente indebitarsi, perché mutui e prestiti costano di più. Le persone, inoltre, tendono a risparmiare di più, perché aumentano i tassi sui depositi e sugli altri strumenti di risparmio. Di conseguenza, i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese diminuiscono. La domanda si riduce e con essa la crescita dei prezzi. Un aumento dei tassi, inoltre, può influire sulle previsioni di consumatori e imprese sull'inflazione futura (aspettative d'inflazione).
Viceversa, quando l'inflazione è troppo bassa o c'è deflazione, la banca centrale riduce i tassi d'interesse per stimolare la domanda di consumatori e imprese e spingere al rialzo i prezzi di beni e servizi.
Il nome di una buona pasticca contro l'inflazione? "Aumento del tasso d'interesse"!
Esiste una relazione inversa tra aumento dei tassi d'interesse e tasso d'inflazione. Un aumento dei tassi di interesse frena la crescita della domanda e dell'economia e può comportare un aumento della disoccupazione (gli effetti collaterali della pasticca), mentre una diminuzione dei tassi favorisce la crescita della domanda, dell'economia e dell'occupazione. La domanda sarà superiore all'offerta e, di conseguenza, i prezzi saliranno. Sebbene i modi attraverso cui i tassi d'interesse influenzano l'inflazione (meccanismo di trasmissione) sono molti e incerti, l'aumento dei tassi è lo strumento principale di politica monetaria per contenere l'inflazione. Viceversa, una diminuzione dei tassi viene utilizzata per aumentare la domanda, la crescita economica e, quindi, il livello generale dei prezzi. In caso di aumenti dei tassi si parla di politica monetaria restrittiva; in caso di diminuzione dei tassi, si parla di politica monetaria espansiva.
Se il principale strumento di politica monetaria consiste nella manovra dei tassi d'interesse, più di recente le banche centrali hanno anche adottato la strategia di intervenire direttamente sui mercati finanziari. Tramite l'acquisto o la vendita di titoli, infatti, la banca centrale influenza direttamente i tassi d'interesse a più lungo termine. Il principio è sempre lo stesso: tassi più elevati raffreddano l'economia e quindi l'inflazione, tassi più bassi stimolano l'economia e fanno risalire l'inflazione al livello desiderato.