25 novembre: insieme contro la violenza sulle donne, anche economica
Insieme contro ogni oltraggio ai diritti umani delle donne. Il 25 novembre torna la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e inizia una campagna di 16 giorni sul tema, UNiTE, che si concluderà il 10 dicembre, la Giornata internazionale dei diritti umani.
La Giornata del 25 novembre e la campagna UNiTE
L'ONU promuove la Giornata del 25 novembre e la campagna UNiTE per sradicare ogni abuso sofferto dalle donne nel mondo: dalle molestie di varia natura alle disuguaglianze di retribuzione e opportunità.
Tutti sono chiamati ad agire contro la violenza: i governi e le istituzioni, le associazioni di categoria, la società civile, le imprese.
Il tema di quest'anno è la violenza digitale: atti come bullismo, molestie sessuali e stalking online, la condivisione di foto intime senza consenso e la diffusione di immagini esplicite generate con l'IA. Una violenza che spesso trabocca nel mondo reale, fino all'estremo del femminicidio.
La violenza digitale è solo una delle varie forme di violenza sulle donne. L'organizzazione dell'ONU che tutela i diritti delle donne, UN Women, ce le ricorda nel suo sito. Una di queste è meno presente nei notiziari, ma non per questo meno disastrosa per la vita delle sue vittime: la violenza economica.
Un abuso invisibile: la violenza economica
La violenza economica è una forma di violenza domestica. La donna la subisce quando il partner o un familiare la priva dell'indipendenza finanziaria per esercitare potere su di lei, controllarla e renderla dipendente. La vittima non è libera di usare il denaro o procurarselo.
La donna subisce violenza economica quando il partner o un familiare, ad esempio:
- le chiede conto di ogni sua spesa;
- le impedisce di tenere denaro per sé;
- le impedisce di accedere al denaro, ad esempio prelevare dal conto corrente;
- le vieta di lavorare o di formarsi per lavorare;
- la costringe a indebitarsi per lui o a fargli da garante;
- non condivide con lei informazioni finanziarie, ad esempio il livello del reddito o del patrimonio;
- prende decisioni finanziarie importanti senza averne parlato con lei;
- non paga gli alimenti dopo una separazione.
Questa forma di violenza sopravvive anche a causa di stereotipi. Uno è che il ruolo della donna in famiglia sia badare alla casa e ai figli, mentre quello dell'uomo sia procurare denaro attraverso il lavoro. Un altro è che le donne siano meno portate degli uomini con il denaro. Non è così.
Conoscere è potere, e libertà
A gestire bene il denaro si impara. "Gestire bene" significa prendere decisioni appropriate. Per fare questo non occorre un'inclinazione naturale, ma acquisire alcune conoscenze di base e procurarsi le informazioni necessarie per una scelta razionale. Ad esempio, per chiedere un prestito, bisogna conoscere le caratteristiche dei vari tipi e comparare le offerte sul mercato.
Dove trovare le informazioni per gestire bene il denaro? La Banca d'Italia le diffonde gratuitamente attraverso questo sito e le altre sue iniziative di educazione finanziaria, fra cui i percorsi formativi. Uno di questi, "Le donne contano", è rivolto proprio alle donne. Ha come obiettivo di illustrare in modo semplice temi come la pianificazione, i pagamenti elettronici, il conto corrente, i prestiti e gli investimenti.
Contro la violenza, chiama il 1522
Se sei una ragazza o una donna vittima di violenza, puoi chiedere aiuto chiamando il numero antiviolenza e antistalking 1522. È un servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La chiamata è gratuita e ti metterà in contatto con un’operatrice specializzata. Puoi anche chattare con un’operatrice sul sito www.1522.eu o via app.