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La cessione del quinto: ecco cosa c'è da sapere

Con l'anno nuovo si fanno progetti e propositi. In qualche caso potrebbe emergere la necessità di chiedere un prestito, una scelta su cui riflettere bene perché influenza la quotidianità e la capacità di assumere impegni futuri.  

I prestiti non sono tutti uguali. Alcuni sono condizionati all’acquisto di un bene o servizio (il classico esempio del mutuo per la casa), altri - come la cessione del quinto - sono concessi per esigenze generiche. In questi casi è ancora più importante fare attenzione a utilizzare il denaro ottenuto per spese veramente importanti e non per quelle quotidiane. Di recente ci sono state delle modifiche normative. Procediamo però per gradi per capire bene

 

Cosa significa "cessione del quinto"

È un finanziamento rivolto a dipendenti (pubblici e privati) e pensionati. Può essere richiesto per un massimo di 10 anni; la legge prevede coperture assicurative obbligatorie in caso di morte o perdita del lavoro.

Il termine "cessione" indica che il rimborso viene fatto dal datore di lavoro (o dall’ente previdenziale nel caso dei pensionati) con trattenuta mensile direttamente dal reddito del richiedente, mentre l’espressione "del quinto" individua il limite dell’importo prelevabile, che non può superare un quinto dello stipendio o pensione (ma i lavoratori dipendenti possono farne richiesta due volte e impegnare quindi due quinti del proprio stipendio).

 

Le nuove disposizioni

Vista la bassa rischiosità delle operazioni di cessione del quinto (il rischio che non vengano rimborsate è mitigato dalla trattenuta in busta paga e dalla presenza di garanzie), di recente il legislatore è intervenuto per consentire a banche e altri intermediari di ridurre i requisiti patrimoniali – cioè le risorse patrimoniali minime commisurate ai rischi che si assumono - a fronte di questi prestiti (modifica al Regolamento UE 873/2020). Ciò ha alimentato l’interesse degli operatori verso tale strumento e stimolato una maggiore offerta di questa importante forma di finanziamento per i consumatori.

 

Cosa valutare prima di firmare

Come per tutti i finanziamenti, anche per la cessione del quinto è importante sapere che:

  • i finanziatori prima di concedere questo prestito valutano il merito di credito di coloro che lo richiedono per tener conto della loro complessiva situazione economico-finanziaria;
  • per valutarne i costi è necessario leggere i fogli informativi e il costo totale del finanziamento TAEG che permette di confrontare le offerte sul mercato. È anche bene tenere conto dei costi dell'assicurazione, che è obbligatoria, e di quelli da sopportare in caso di estinzione anticipata o rinnovo del prestito.

 

Diritti del cliente

Chi richiede la cessione del quinto gode delle tutele previste per il credito ai consumatori.

Si può quindi recedere dal contratto senza motivazione entro 14 giorni dalla firma inviando una comunicazione nelle modalità indicate. E si può chiedere l'estinzione in qualsiasi momento, anche prima della scadenza avendo diritto alla restituzione dei costi sostenuti: per i contratti sottoscritti dopo il 25 luglio 2021 verranno rimborsati tutti i costi, mentre per i contratti sottoscritti prima verranno rimborsati i costi cosiddetti recurring (che maturano nel tempo) come quelli di incasso della rata, ma non dei costi di stipula del contratto.

È possibile, infine, rinnovare il prestito anticipatamente, ma saranno sostenuti i costi di stipula del nuovo finanziamento.

 

Se qualcosa va storto

Se il cliente ritiene violati i propri diritti, può:

  1. Inviare un reclamo alla banca/società finanziaria;
  2. fare ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario o autorità giudiziaria;
  3. presentare un esposto alla Banca d'Italia.       

 

Per approfondire le recenti misure clicca qui.

Per maggiori informazioni sulla cessione del quinto consulta la Guida in parole semplici sul credito ai consumatori.

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