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Risparmi e inflazione, cosa c'è da sapere

La guerra in Ucraina potrebbe comportare un aumento del prezzo di alcune materie prime, in particolare di quelle energetiche, come il petrolio e il gas che la Russia fino a qualche giorno fa esportava in larghe quantità. Questo avrebbe impatti diretti e indiretti sull'inflazione. La stima preliminare del tasso d'inflazione dell'area dell'euro a febbraio del 2022 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente è del 5,8 per cento, un valore già molto più elevato rispetto a quello a cui ci eravamo abituati negli ultimi anni (inferiore al 2 per cento).

Abbiamo già visto i possibili effetti negativi dell'inflazione in generale. Oggi ci occupiamo, in particolare, di capire le conseguenze che l'inflazione potrebbe avere sui nostri risparmi. Prima di farlo ricordiamo anche qui cos'è l'inflazione.

Con inflazione si indica l'aumento del livello generale dei prezzi di beni e servizi. Si ha inflazione quando si registra un rialzo di ampia portata, che non si limita a singole voci di spesa. Questo significa che un domani con un euro si potranno acquistare meno beni e servizi rispetto a oggi. In altre parole, l'inflazione riduce il valore della moneta nel tempo e, quindi, il valore dei nostri risparmi. Anche piccole differenze nei tassi di inflazione possono avere grandi conseguenze cumulandosi nel tempo. Se oggi con dieci euro posso comprare dieci pacchi di pasta, tra vent'anni potrò comprare quasi sette pacchi se l'inflazione sarà del 2 per cento all'anno e solo cinque pacchi e mezzo se l'inflazione sarà del 3 per cento all'anno.  Dieci euro oggi valgono quindi più di dieci euro fra vent'anni (e meno di dieci euro di vent'anni fa!).

Se il valore dei nostri risparmi si riduce, potremmo non raggiungere obiettivi di vita, ad esempio comprare una casa o assicurarci una pensione sufficiente, che avevamo pianificato quando abbiamo iniziato a risparmiare.

Come proteggere i propri risparmi dall'inflazione?

Il primo suggerimento per proteggere i risparmi dall'inflazione è diversificare, cioè investire in più prodotti diversi tra loro (depositi, titoli di Stato, azioni e obbligazioni delle imprese, materie prime, immobili, ecc.). Non è un caso che diversificare sia la parola principale che dobbiamo tenere a mente quando investiamo. La diversificazione è infatti utile anche a contrastare gli effetti negativi di aumenti non previsti dell'inflazione! Quando l'inflazione aumenta, di solito aumentano anche i tassi di interesse e i rendimenti delle attività finanziarie. È importante quindi investire una parte dei propri risparmi in strumenti con scadenza a breve termine o a tasso variabile (ad esempio, conti correnti e depositi a breve termine, BOT, titoli di Stato e altre obbligazioni a tasso variabile) e, soprattutto, in titoli di Stato indicizzati all'inflazione. Avere una parte dei risparmi investita in strumenti a breve scadenza consente di reinvestirei fondi scaduti o che scadranno a breve a tassi che intanto sono aumentati con l'inflazione. Nel caso dei titoli a tasso variabile o indicizzati all'inflazione, l'aumento del rendimento è automatico appena tassi e inflazione iniziano a crescere.

Il secondo suggerimento è di stare sempre attenti ai rendimenti reali, quelli "veri", che davvero mi permettono di far crescere nel tempo il potere di acquisto dei miei risparmi. Normalmente quando parliamo dei rendimenti (ad esempio, il tasso di interesse di un conto corrente o il rendimento di un titolo di Stato) ci riferiamo a rendimenti nominali, cioè al tasso di crescita del nostro capitale investito. Per conoscere il tasso di crescita del potere di acquisto del nostro capitale dobbiamo sottrare ai rendimenti nominali il tasso atteso d'inflazione. Il capitale investito in uno strumento che rende il 3 per cento, con un'inflazione del 2 per cento, crescerà solo dell'1 per cento in termini di beni e servizi che si potranno acquistare. Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, per avere rendimenti reali attesi positivi è necessario investire in strumenti relativamente rischiosi, dai rendimenti più alti, tali da più che compensare l'inflazione. Se non vogliamo o possiamo sopportare i rischi più alti connessi a rendimenti più elevati, l'alternativa per raggiungere gli obiettivi per i quali si risparmia è …. risparmiare di più, ovviamente quando possibile!

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