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Nelle ultime settimane si è molto discusso della legge di Bilancio 2022. La manovra punta a rafforzare l'azione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con interventi di medio e lungo termine su numerosi fronti: investimenti pubblici, incentivi a investimenti privati, fisco, lavoro, aiuti a famiglie e imprese, politiche giovanili e di genere.
Sul piano degli incentivi agli investimenti privati, la legge di bilancio ha introdotto una novità riguardo ai PIR, i piani individuali di risparmio a lungo termine. Se ne parla già da qualche anno ma pochi sanno davvero di cosa si tratta.
Sono una forma di investimento finanziario che può consentire ai risparmiatori di ottenere notevoli vantaggi fiscali (come l'esenzione totale dei redditi derivanti dalle somme investite). Per beneficiare dell'agevolazione, vanno però rispettate numerose condizioni tra cui quelle di garantire che almeno il 70 per cento del portafoglio sia investito in azioni e obbligazioni emesse da società italiane e di mantenere l'investimento in PIR per almeno 5 anni.
Il modo più semplice per investire in PIR è ricorrere a strumenti del risparmio gestito ‑ come fondi comuni, contratti di assicurazione e gestioni patrimoniali - per i quali sono gli intermediari a occuparsi del rispetto delle condizioni necessarie a ottenere il beneficio fiscale. Bisogna però prestare attenzione alle commissioni e agli altri costi che sono in genere elevati e potrebbero ridurre molto i vantaggi del beneficio fiscale.
Prima di investire in un PIR è molto importante rendersi conto dei rischi finanziari a cui si va incontro. I PIR, infatti, sono investimenti piuttosto rischiosi per diversi motivi. Innanzitutto perché contengono una quota elevata di azioni e obbligazioni di imprese, anche di minori dimensioni, e poi perché sono poco liquidi (ovvero non possono essere immediatamente convertiti in denaro contante senza perdite in conto capitale).
Sono previsti dei limiti all'ammontare massimo di fondi che ogni risparmiatore può investire in PIR. Con l'obiettivo di accrescere l'ammontare di risparmio delle famiglie investito nelle imprese italiane, la manovra ha aumentato questi limiti portandoli, per ciascuna persona fisica, a 40.000 euro all'anno (prima era 30.000) entro un limite complessivo di 200.000 euro (prima 150.000).
Per saperne di più, ti invitiamo a consultare la nuova scheda sui Piani individuali di risparmio.