Piani individuali di risparmio a lungo termine
Una delle poche certezze in materia di investimenti è rappresentata dalle tasse sui guadagni che prima o poi dovrai pagare. Esiste però uno strumento di investimento progettato per incentivare l'investimento a medio-lungo termine nelle imprese italiane, che offre vantaggi fiscali significativi. Si tratta dei Piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR). Vediamo cos'è e come funziona un PIR per capire se fa per te.
Cos'è un PIR
Il PIR è un modo per investire in azioni e obbligazioni emesse da società italiane che consente di usufruire di un notevole vantaggio fiscale. Per beneficiare dell'agevolazione, vanno tuttavia rispettate numerose condizioni tra cui:
- almeno il 70 per cento del portafoglio deve essere composto da azioni e obbligazioni emesse da società italiane;
- devi mantenere l'investimento per almeno cinque anni.
L'agevolazione fiscale è rilevante: consiste nell'esenzione totale sia dalla tassazione dei redditi derivanti dagli investimenti effettuati nei PIR (tasse sui capital gain, sugli interessi e sui dividendi) sia dall'imposta di successione. Ricordiamo che in Italia le rendite finanziarie sono generalmente tassate con un'aliquota del 26 per cento.
Esistono due tipi di PIR: quello "tradizionale" o PIR ordinario disponibile dal 2017; l'altro tipo, il PIR alternativo, è stato introdotto nel 2021 ed è rivolto a investitori esperti con un patrimonio elevato.
Creare un PIR
Il PIR è essenzialmente un contenitore che, come un fondo comune o un ETF, puoi "comprare" o puoi "costituire", cioè creare. Puoi investire, quindi, tramite un PIR in due modi:
- puoi utilizzare strumenti del risparmio gestito, come fondi comuni, contratti di assicurazione e gestioni patrimoniali. La forma più diffusa di PIR è proprio quella dei fondi comuni di investimento, detti "fondi PIR" o "fondi PIR compliant" (cioè conformi alle regole del PIR). L'operatore finanziario curerà il rispetto delle regole del PIR, tranne la durata dell'investimento, che sarà una tua scelta;
- puoi creare un PIR "fai da te", aprendo un rapporto di custodia con un operatore finanziario. In questo caso, però, sarai tu a farti carico del difficile compito di rispettare tutte le regole.
Il PIR è utile soprattutto se vuoi investire stabilmente una parte dei tuoi risparmi in azioni o obbligazioni emesse da imprese italiane. Il beneficio fiscale ti consente, infatti, di ottenere guadagni più elevati rispetto a investimenti della stessa natura, gravati però da tasse sui rendimenti.
L'incentivo fiscale dei PIR per gli investitori mira a favorire la raccolta di finanziamenti da parte delle imprese italiane sui mercati finanziari attraverso l'emissione di azioni e obbligazioni. In Italia questo canale diretto, con cui i risparmiatori possono finanziare le imprese acquistando titoli sul mercato ha dimensioni piuttosto ridotte rispetto agli altri paesi sviluppati.
I costi del PIR
Fai molta attenzione ai costi se ti rivolgi a un operatore finanziario per "comprare" un PIR. I prodotti offerti dagli operatori, ad esempio i fondi PIR, hanno in media costi più alti rispetto ad altri prodotti finanziari con caratteristiche simili. Queste spese possono ridurre il beneficio che ottieni con l'agevolazione fiscale, fino ad annullarlo.
Ricorda che per investimenti di lungo periodo, come il PIR, anche commissioni annuali di gestione o di performance poco più elevate di quelle medie possono incidere molto sul rendimento finale dell’investimento.
Le regole dei PIR in dettaglio
Rispettare le regole del PIR è indispensabile per ottenere il beneficio fiscale; se non lo fai, dovrai pagare le imposte ordinarie sui redditi aumentate degli interessi. Vediamo quali sono le regole principali.
Caratteristiche dei sottoscrittori. I PIR possono essere sottoscritti solo da persone fisiche residenti in Italia, non da società (si fa eccezione per le Casse previdenziali e i Fondi pensione, però in questi casi il beneficio fiscale è ridotto). Anche i minorenni possono essere titolari di un PIR.
Composizione del portafoglio. Per il PIR ordinario:
- almeno il 70 per cento del Piano deve essere investito in strumenti finanziari emessi da società italiane (o europee con stabile organizzazione in Italia);
- di questo 70 per cento, almeno il 25per cento deve essere investito in società non incluse nell'indice delle società principali FTSE MIB (o equivalente) e il 5 per cento in società non incluse né nell'indice FTSE MIB né nell'indice FTSE Mid Cap delle società di dimensione media (o equivalente). Questa condizione serve a includere nel Piano anche imprese di dimensioni minori;
- puoi investire in una singola società al massimo il 10 per cento del PIR.
Limiti massimi di investimento. Puoi essere titolare di un solo PIR. Nel caso del PIR ordinario, puoi investire ogni anno da un minimo di 500 euro a un massimo di 40.000 euro; il limite totale di investimento, quindi, è 200.000 euro. Nel caso del PIR alternativo, invece, il limite massimo annuale è 300.000 euro, quindi quello complessivo è 1,5 milioni di euro.
Nel caso del PIR alternativo, almeno il 70 per cento del Piano deve essere investito in strumenti finanziari emessi da società italiane (o europee con stabile organizzazione in Italia) non incluse negli indici azionari FTSE MIB, FTSE Mid-Cap o equivalenti. Per questo, il PIR alternativo include una quota più elevata di imprese di dimensioni minori rispetto al PIR ordinario ed è, quindi, più rischioso.
Per la stessa ragione è più difficile venderli (sono meno "liquidi"). Per questo i PIR alternativi si prestano a essere costituiti attraverso la sottoscrizione di fondi comuni chiusi e sono indirizzati a investitori con maggiori conoscenze finanziarie e con una capacità patrimoniale relativamente elevata. I limiti massimi di investimento sono, infatti, molto più alti rispetto ai PIR ordinari.
Vincolo di detenzione. Devi mantenere l'investimento nel PIR per cinque anni. Vendere in anticipo un PIR ti priva del beneficio fiscale. Puoi vendere in anticipo gli strumenti finanziari inclusi nel PIR, ma per mantenere il diritto al beneficio fiscale devi reinvestire il ricavato della vendita in strumenti finanziari equivalenti entro 90 giorni.
Attenzione!
Considerato il vincolo di tempo, evita di investire in un PIR somme di cui potresti avere urgente bisogno.
I rischi a cui fare attenzione
Tutti gli investimenti ti espongono a rischi. Nel caso del PIR, fai attenzione, in particolare, a:
- il livello di rischio. I PIR investono una quota elevata del patrimonio in azioni e obbligazioni emesse da imprese, anche di piccole dimensioni; possono essere, quindi, piuttosto rischiosi;
- il livello di diversificazione non è molto elevato, perché investono solo in Italia;
- i costi del fondo, se ricorri a risparmio gestito;
- il rischio di perdere il beneficio fiscale. Se violi le regole del PIR perdi l'agevolazione fiscale. Ricorda, soprattutto, che per avere il beneficio fiscale gli investimenti vanno mantenuti per almeno 5 anni e, quindi, sarebbe meglio evitare di investire somme di cui potresti avere urgente bisogno.