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Oggi avviamo un percorso che ci accompagnerà per alcune settimane attraverso le conoscenze indispensabili e i comportamenti che è opportuno osservare per orientarsi nella gestione delle proprie finanze. Un decalogo per comprendere le cose essenziali, ridurre l'"avversione" per la finanza, essere meno intimiditi nel chiedere a un esperto.
Una sorta di bussola per guidarci nelle decisioni che hanno a che fare con il denaro. Non c'è un ordine di importanza, tutti i pezzi concorrono al risultato: saperne un po' di più per affrontare in modo più consapevole la quotidianità, pianificare il futuro, avere qualcosa da parte per affrontare le emergenze e gli imprevisti.
Iniziamo il nostro percorso.
Nelle indagini internazionali che misurano le conoscenze finanziarie noi italiani non brilliamo. Ciò è confermato dall'ultimo rapporto PISA, acronimo per Programme for International Student Assessment (programma internazionale di valutazione delle conoscenze degli studenti); per le competenze finanziarie, i risultati ottenuti dai quindicenni italiani mostrano che dobbiamo migliorare.
Infatti tra i venti Paesi che hanno partecipato alla rilevazione nel 2018, i nostri studenti si sono collocati tra il dodicesimo e il tredicesimo posto, sotto la media dei Paesi OCSE.
I dati PISA indicano che in tutti i Paesi, inclusa l'Italia, 9 studenti su 10 considerano la famiglia come la fonte di informazione principale sulle questioni finanziarie.
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Sapere di quanto disponiamo e quanto spendiamo è indispensabile per cercare di programmare le spese future. Sulle spese poi bisogna sempre lavorarci un po' su. A parte dover considerare che ce ne possono essere di impreviste (e talvolta indesiderate), bisogna anche saper distinguere tra ciò che è necessario e ciò che non lo è. Solo così potremo proiettarci verso il futuro con più certezze!
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Il primo passo per diventare dei risparmiatori è saper programmare. Senza pianificazione, senza saper riconoscere le spese e saperle ordinare per importanza, non potremmo mai davvero pensare al risparmio. Ma perché è così importante risparmiare?
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Le carte di pagamento consentono di effettuare pagamenti senza contante, in presenza, per esempio al supermercato, e anche on line, comodamente seduti sul nostro divano.
È bene però conoscerne appieno le caratteristiche in modo da poterle utilizzare in modo corretto e in totale sicurezza.
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In alcuni importanti momenti della vita (l'acquisto di una casa, una spesa importante per sè o per la famiglia) si può anche pensare di spendere denaro creso in prestito da una banca o da un altro intermediario autorizzato.
La funzione di intermediazione della banca consiste proprio nell'esercitare congiuntamente la raccolta di risparmio tra il pubblico e la concessione del credito, ossia raccogliere denaro e darlo in prestito a famiglie e imprese.
Ciò che però dobbiamo evitare è di indebitarci oltre la nostra capacità di restituire il prestito alle scadenze prestabilite perché le conseguenze possono essere anche molto gravi.
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Se le condizioni negoziate con la tua banca non soddisfano più le tue esigenze - anche se può sembrarti faticoso - hai la possibilità di guardarti intorno, proprio come faresti per qualsiasi altra prodotto, per esempio per la telefonia mobile: potrebbero esserci offerte di altre banche più convenienti per te.
Esiste infatti la possibilità di portare in una nuova banca, assieme ai servizi collegati al conto di pagamento, come l'accredito dello stipendio o il pagamento delle bollette, anche i soldi che abbiamo sul conto (il saldo).
Possiamo passare da una banca all'altra gratuitamente e in pochi giorni.
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Quando abbiamo bisogno di un taglio di capelli, difficilmente proveremo a farcelo da soli. Il rischio di farlo male è piuttosto concreto, e il piccolo risparmio che avremmo nell'evitare di andare dal parrucchiere avrebbe probabilmente effetti sul nostro look abbastanza catastrofici.
Allo stesso modo non vorremmo trovarci a difendere noi stessi in un'aula di tribunale, a meno di non essere avvocati.
Eppure sembrerebbe che chiedere una consulenza a un esperto finanziario per gestire e investire i propri risparmi è un qualcosa che, numericamente, fanno solo quelli che si tagliano i capelli da soli.
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Per confrontare davvero più offerte di uno stesso prodotto abbiamo bisogno di individuare le caratteristiche di prezzo e qualità da confrontare ma anche di conoscere bene le nostre esigenze; come si dice in economia, abbiamo bisogno di massimizzare la funzione di utilità, che è una formula con cui si calcola la soddisfazione delle scelte (lo avevamo detto, un po' di matematica serve sempre!).
A livello intuitivo e senza scendere nel dettaglio, dobbiamo chiaramente individuare quei prodotti finanziari che hanno una serie di caratteristiche che ci interessano di più, al costo minore (o con il profitto maggiore).
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Per prima cosa puoi presentare un reclamo alla tua banca che ha 60 giorni di tempo per risponderti.
Se non risponde o comunque non sei soddisfatto puoi decidere di presentare ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF), una forma di tutela veloce, economica e semplice, tanto che non c'è bisogno di alcuna assistenza legale. Nel ricorso presentato, si possono proporre soltanto questioni già espresse nel reclamo presentato alla banca. Si può ricorrere all'ABF al massimo entro 12 mesi dalla presentazione del reclamo alla banca. Trascorsi 12 mesi bisogna presentare un nuovo reclamo.
È anche possibile accedere a Servizi online della Banca d'Italia. Ne abbiamo parlato in queste pagine recentemente. Servizi online consente di segnalare un presunto comportamento irregolare o scorretto di una banca o altro intermediario o di conoscere alcune informazioni, come sapere se si è stati iscritti al registro della Centrale dei Rischi; ma per risolvere un contenzioso l'Arbitro Bancario e Finanziario resta la soluzione ottimale senza dover intentare una causa che può essere lunga e costosa.
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Prendere una decisione oggi significa rinunciare ad alternative che potrebbero essere altrettanto valide o migliori, assumerti il rischio di quelle scelte. Prendere decisioni è frutto di compromessi e battaglie nel nostro cervello, tra l'istinto e la parte razionale.
"Possiamo pensare al nostro cervello come un elefante guidato da un piccolo omino. L'elefante rappresenta le cose che facciamo istintivamente e le nostre reazioni emotive. L'omino rappresenta la ragione, la logica che cerca di controllare e direzionare l'istinto. L'elefante, cioè i nostri istinti e pregiudizi, è forte e ben radicato a terra, per questo il lavoro dell'omino, cioè la parte razionale del nostro cervello, è tutt'altro che semplice".
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