Titoli di Stato
Se vuoi investire in strumenti finanziari con un rischio relativamente contenuto, la tua scelta potrebbe cadere sui titoli di Stato. Puoi imbatterti in sigle come BOT, BTP e CCTeu e in termini tecnici come cedole, emissione, mercato primario o secondario. Potrebbe sembrare complicato, ma alcune conoscenze di base ti aiuteranno a orientarti fra i vari tipi di titoli di Stato e a scegliere quelli più adatti alle tue esigenze.
Cos'è un titolo di Stato
Un titolo di Stato è un'obbligazione emessa da uno Stato. Come tutte le obbligazioni, rappresenta un prestito: in questo caso, è lo Stato a riceverlo da chi sottoscrive o acquista il titolo.
Perché lo Stato emette questi titoli? Per finanziare il deficit pubblico, l'eccesso delle spese sulle entrate, e rimborsare i titoli in scadenza. I titoli di Stato hanno caratteristiche molto diverse a seconda:
- della scadenza;
- della presenza o meno di pagamenti periodici (cedole);
- del tipo di tasso (fisso o variabile).
I tassi sui titoli di Stato rappresentano spesso la base per calcolare il costo dei finanziamenti e confrontare i rendimenti di altri investimenti.
Acquistare i titoli di Stato
Puoi acquistare titoli di Stato sia in asta al momento dell'emissione, cioè sul mercato primario, sia sul mercato secondario, dove vengono quotidianamente scambiati. In entrambi i casi, è necessario rivolgersi alla propria banca o a un intermediario finanziario abilitato. Trovi il calendario delle aste sul sito del Ministero dell'Economia e delle finanze. È possibile prenotare titoli almeno un giorno prima della data fissata per l'asta.
La banca o l'intermediario finanziario che esegue la sottoscrizione o l'acquisto per tuo conto dei titoli di Stato deve rispettare alcune regole che il Ministero dell'Economia e delle finanze ha riassunto in 10 articoli: ad esempio, deve rispettare limiti alle commissioni sulla sottoscrizione. Queste regole ti proteggono, quindi è importante che tu le conosca. Le trovi sul sito del Ministero.
I tipi di titoli di Stato
Esistono vari tipi di titoli di Stato. Tra i più noti troviamo:
- i Buoni ordinari del tesoro (BOT) sono titoli a breve scadenza (3, 6 o 12 mesi). Non danno diritto a pagamenti periodici di cedole ma solo al rimborso alla scadenza di un importo stabilito, chiamato valore nominale. Il rendimento è dato dallo scarto di emissione o scarto di negoziazione, cioè dalla differenza tra il valore di nominale e il prezzo di acquisto. Ad esempio, se acquisti un BOT per 97 euro con valore nominale di 100 euro, lo scarto è di 3 euro;
- i Buoni del tesoro poliennali (BTP) "tradizionali" sono titoli a tasso fisso e a media-lunga scadenza (da 2 mesi a 50 anni). Ogni sei mesi hai il diritto di ricevere cedole dello stesso importo, perché ciascuna è calcolata come percentuale fissa del valore nominale. Alla scadenza hai il diritto alla restituzione del valore nominale. Ad esempio, se acquisti un BTP con un valore nominale di 100 euro e cedola pari al 4 per cento, riceverai 4 euro all'anno in due rate semestrali, quindi 2 euro ogni sei mesi, e alla scadenza ti verranno rimborsati 100 euro indipendentemente dal prezzo a cui hai acquistato il titolo. Sul mercato esistono altre tipologie di BTP che, a differenza di quelli tradizionali, possono prevedere pagamenti variabili (cedole indicizzate) sulla base di determinati parametri o indicatori. Li riconosciamo dal nome, perché contengono una parola o una sigla aggiuntiva rispetto alla denominazione BTP: ad esempio, i BTP€i e i BTP Italia offrono pagamenti variabili sulla base, rispettivamente, del tasso di inflazione dell'area dell'euro e dell'Italia;
- i Certificati di credito del tesoro indicizzati all'Euribor (CCTeu) sono titoli a media scadenza (fra 3 e 7 anni). Ogni sei mesi pagano una cedola di importo variabile calcolata sulla base di un tasso d'interesse di mercato (l'Euribor a sei mesi) a cui si aggiunge un margine detto spread.
Costi e tasse dei titoli di Stato
Quando valuti di investire in titoli di Stato, ricorda che dovrai pagare non solo il prezzo di acquisto, ma anche le eventuali commissioni alla banca o all'operatore finanziario abilitato che eseguirà l'acquisto per te. Un esempio sono le commissioni sulla compravendita. In alcuni casi la banca o l'operatore finanziario devono rispettare per legge alcuni limiti nell'applicare queste commissioni.
Tieni a mente, inoltre, che il rendimento dei titoli di Stato italiani e dei paesi inclusi nella cosiddetta "lista bianca" o "white list" ha una tassazione più favorevole, pari al 12,5 per cento, rispetto a quella di altri strumenti finanziari, che è normalmente del 26 per cento.
I rischi a cui fare attenzione
Come per ogni investimento, investire in titoli di Stato comporta dei rischi che sono quelli tipici delle obbligazioni, tra cui il rischio di tasso, cioè che il prezzo del titolo scenda a causa di un aumento dei tassi di mercato, e il rischio di credito, cioè il rischio che l'emittente non sia in grado di pagare le cedole o rimborsare il capitale.
In generale, per i titoli di Stato il rischio di credito è più contenuto rispetto a quello delle obbligazioni emesse da soggetti privati residenti nello stesso Paese. In diversi paesi sviluppati, il rischio di credito dei titoli a breve scadenza è talmente contenuto da poter essere considerati "privi di rischio".
A parità di altre condizioni, il rischio di tasso riguarda in particolare i titoli a tasso fisso ed è tanto più alto quanto più lontana è la scadenza del titolo. Esiste, infatti, una relazione inversa tra prezzo di un'obbligazione a tasso fisso e variazione dei tassi di mercato: quanto i tassi aumentano il prezzo del titolo scende e viceversa. Anche il rischio di credito normalmente cresce al crescere della scadenza del titolo.
I BOT, che hanno sempre una scadenza di un anno o inferiore, sono, quindi, tra gli strumenti meno rischiosi in assoluto. Seguono, come livello di rischio, i titoli di Stato a tasso variabile (come i CCTeu e i BTP indicizzati all'inflazione) e, infine, i BTP tradizionali che, a parità di altre caratteristiche come la scadenza, sono i più rischiosi tra i titoli di Stato e quindi i più redditizi.