Fondi comuni di investimento

Caratteristiche

I fondi comuni sono strumenti di investimento. Aderendo a un fondo si affidano i propri risparmi a un esperto che li amministra sulla base delle sue competenze e della sua esperienza (risparmio gestito). Il risparmiatore che aderisce al fondo sottoscrive delle quote che rappresentano parti del patrimonio costituito dall'insieme dei risparmi conferiti al gestore professionale.

Il valore della quota varia nel tempo in base alle performance ottenute dagli investimenti operati dal fondo e al conseguente "valore netto" degli attivi in gestione (conosciuto anche con il suo acronimo inglese NAV, ovvero Net Asset Value). Un regolamento del fondo assicura correttezza e trasparenza ai partecipanti sul suo funzionamento.

La gestione collettiva tramite fondi comuni di investimento è affidata alle società di gestione del risparmio (SGR). La stessa attività di investimento può essere svolta dalle società di investimento a capitale variabile (SICAV) o a capitale fisso (SICAF).

Le modalità di sottoscrizione delle quote sono due:

  • versamento in un'unica soluzione dell'importo, mediante adesione a un piano di investimento del capitale (PIC);
  • versamenti periodici lungo un orizzonte temporale prefissato fino al raggiungimento di un determinato ammontare, mediante adesione a un piano di accumulo del capitale (PAC).

In base agli strumenti in cui investono, i fondi si classificano in:

  • azionari, focalizzati prevalentemente sulle azioni;
  • obbligazionari, focalizzati prevalentemente sulle obbligazioni;
  • bilanciati, operanti in entrambi i comparti precedenti, con percentuali di composizione (e quindi di rischiosità) variabili da fondo a fondo;
  • monetari, operanti nel mercato monetario.

Sulla base delle modalità di sottoscrizione e rimborso, si distinguono i fondi:

  • aperti: in qualsiasi momento è possibile la sottoscrizione delle quote o l'esercizio del diritto al rimborso delle stesse secondo le modalità previste dal fondo;
  • chiusi: si ha diritto alla sottoscrizione delle nuove quote emesse o al rimborso esclusivamente a scadenze predeterminate.

Altra distinzione è quella tra fondi:

  • armonizzati, per i quali la legge comunitaria prevede una serie di vincoli sugli investimenti con l'obiettivo di contenere i rischi e salvaguardare i sottoscrittori (ad esempio in termini di concentrazione su un singolo emittente, investimento in derivati o titoli non quotati nei mercati regolamentati);
  • non armonizzati, sottoposti a regole meno stringenti e quindi con maggiore libertà di investimento del patrimonio raccolto ma potenzialmente anche con maggiore rischio.

A chi è utile?

Ai risparmiatori con poca esperienza che vogliono investire affidandosi alla competenza di esperti. Le diverse tipologie di fondi, inoltre, permettono di effettuare una scelta in linea con i propri obiettivi di investimento e con il proprio profilo di rischio.

Punti di attenzione

Aderire a un fondo consente di:

  • affidare i propri risparmi a un gestore professionale che vanta esperienze e competenze specifiche;
  • diversificare, grazie al fatto che il patrimonio del fondo, di cui si sottoscrive una quota, consente di investire in diverse tipologie di titoli (per area geografica, settore merceologico, valuta).

Altri vantaggi offerti da questa tipologia di investimento sono:

  • la qualità delle informazioni a disposizione dell'investitore;
  • la maggiore liquidità dell'investimento effettuato rispetto a investimenti alternativi (quali ad esempio le obbligazioni non quotate);
  • i diversi presidi di controllo sul patrimonio del fondo da parte della Banca d'Italia e della Consob;
  • il patrimonio del fondo giuridicamente separato da quello del gestore, dunque "protetto" dai creditori di quest'ultimo.

Attenzione però: non esiste alcuna garanzia sul rendimento o sulla restituzione integrale del capitale, tutto dipende dal mercato e dai risultati del fondo e i costi possono incidere in maniera significativa sul rendimento netto del fondo.

Interessi e altri costi

A fronte dei rendimenti che scaturiscono dall'attività di allocazione delle risorse raccolte dal fondo, l'investitore è tenuto a sostenere dei costi, definiti nei documenti consegnati all'atto dell'investimento (vedi infra "Regole"). Generalmente essi consistono in commissioni:

  • di ingresso, a carico dei sottoscrittori della quota;
  • di gestione, legate all'amministrazione del fondo;
  • di performance, calcolate sui risultati raggiunti;
  • di uscita, legate alla vendita della quota.

Qualsiasi provento (cedole, dividendi o reddito da capitale) è soggetto a imposizione fiscale.

Regole

In generale l'investitore ha il diritto di credito (per la sua quota di spettanza) relativamente al rimborso del valore del fondo a una determinata data. Non ha potere di impartire istruzioni nella gestione del fondo, in quanto competenza esclusiva del gestore.

All'atto della sottoscrizione, l'investitore ha diritto alla consegna del:

  • KID (Key Information Document), che sintetizza le caratteristiche chiave del fondo (finalità e politica di investimento; profilo di rischio-rendimento; costi; performance storiche);
  • prospetto informativo (i cui contenuti sono approvati dalla Consob), contenente le informazioni necessarie affinché il risparmiatore sia in grado di formulare un giudizio consapevole sul prodotto di investimento;
  • regolamento, che definisce le caratteristiche del fondo, ne disciplina il funzionamento, indica il gestore e il depositario e ne definisce i compiti, regola i rapporti intercorrenti tra tali soggetti e i partecipanti al fondo.

Successivamente alla sottoscrizione, devono essere rese disponibili all'investitore le informazioni relative alla variazione del valore della quota, le eventuali modifiche delle caratteristiche del fondo, i dati aggiornati del rendimento e del benchmark, i documenti contabili.

Errori ricorrenti

Errore di estrapolazione: analizzare i rendimenti passati di un fondo per valutarne la qualità della gestione è sicuramente utile. Tuttavia rendimenti positivi in passato non sono una garanzia che in futuro avverrà lo stesso.

Le parole chiave

DIVERSIFICAZIONE

In finanza, equivale a "non mettere tutte le uova nello stesso paniere". Diversificare vuol dire non limitarsi a comprare uno o pochi strumenti finanziari ma molti e diversi tra loro (ad esempio azioni o obbligazioni emesse da diverse società di più settori) o più attività (liquidità, obbligazioni, azioni, immobili). A parità di rendimento atteso, con la diversificazione si riducono i rischi, perché i rendimenti degli strumenti finanziari e delle diverse attività non si muovono sempre nella stessa direzione.

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