L'effetto dotazione

Finalmente il tuo gruppo musicale preferito suonerà in Italia dopo tanti anni di assenza. Hai fatto di tutto per comprare il biglietto e lo hai pagato 100 euro. Ora che il giorno del concerto si avvicina, a quanto lo rivenderesti?

Quando possiedi qualcosa, comprata o regalata poco importa, e le attribuisci un valore maggiore del prezzo che pagheresti per acquistarla, sei vittima di una distorsione cognitiva molto comune. È l'effetto dotazione. Consiste nell'attribuire ai beni che sono già nostri, cioè nella nostra dotazione, un valore più alto rispetto al loro valore di mercato reale. Questa distorsione dipende da un'attitudine involontaria del nostro cervello che può portarci a compiere scelte non obiettive e poco efficienti, soprattutto quando si tratta di beni e servizi che colleghiamo a emozioni molto positive.

All'effetto dotazione si aggiunge un altro meccanismo inconscio, l'avversione alle perdite, cioè la propensione che ci fa soffrire la perdita di qualcosa più di quanto ci faccia piacere guadagnarla: è provato scientificamente infatti che perdere 50 euro ci dà un dispiacere superiore alla soddisfazione di trovarne altrettanti per strada.

In un famoso esperimento, Kahneman e i professori Knetsch e Thaler regalarono una tazza a un gruppo di studenti della Cornell University; successivamente proposero loro di venderla o di scambiarla con oggetti di pari valore. Si scoprì che l'importo che gli studenti ritenevano congruo per cedere la tazza fosse pari a circa il doppio di quello che loro stessi avrebbero sborsato per acquistarla.

Esperimenti analoghi - con beni diversi e campioni di persone molto vari - hanno dimostrato che il prezzo che attribuiamo a un bene in nostro possesso è superiore alla somma che saremmo disposti a pagare per acquistarlo. Ciò si collega al fatto che il dolore che proviamo quando cediamo un bene supera di gran lunga il piacere che sentiamo nel momento in cui diventa nostro.

L'azione combinata dell'effetto dotazione e dell'avversione alla perdita può portarci a commettere degli errori di valutazione che possono compromettere anche la buona gestione del nostro risparmio e dei nostri investimenti. Un caso classico si presenta quando continuiamo a mantenere azioni in portafoglio, anche se in forte perdita e con poche possibilità di recupero, nella speranza che tornino al valore a cui le abbiamo acquistate.

In finanza, un buon modo per contrastare l'effetto dotazione e l'avversione alla perdita è quello di diversificare il portafoglio di investimento, oltre a diventare consapevoli e a chiedere il supporto di professionisti di fiducia se non si ha abbastanza esperienza. La consapevolezza, infatti, è un primo passo molto importante: per conoscere meglio l'effetto dotazione guarda il nostro video tematico.

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