Cosa sono i BTP?
BTP significa Buono del Tesoro poliennale: è un titolo di Stato, cioè un prestito che i cittadini fanno allo Stato italiano. In cambio, lo Stato si impegna a restituire il valore nominale del titolo dopo un certo periodo di tempo e, nel frattempo, a pagare interessi periodici sotto forma di cedole.
Il BTP prevede scadenze a medio e a lungo termine - da 18 mesi fino a 50 anni nel caso del BTP "ordinario" - e può essere acquistato attraverso la propria banca o altro intermediario:
- sottoscrivendolo al momento del collocamento che avviene normalmente tramite asta (mercato primario);
- acquistandolo, successivamente al collocamento, sul mercato secondario. Il più importante mercato secondario per i piccoli risparmiatori si chiama MOT, Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato.
Il BTP "ordinario" è la versione più semplice: si tratta di un'obbligazione a tasso fisso che paga una cedola costante annua, fissata in percentuale del valore nominale del titolo e pagata in due rate semestrali. Il prezzo di acquisto o sottoscrizione è di solito diverso dal valore nominale (ad esempio, si spendono 923 euro o 1.015 euro per acquistare un titolo dal valore nominale di 1.000 euro). Questa differenza, insieme alle cedole, contribuisce, in positivo o in negativo, al rendimento del titolo.
Nel corso del tempo, lo Stato italiano ha introdotto altri tipi di BTP, con caratteristiche in parte diverse da quelli ordinari, tra cui quelli indicizzati all'inflazione. Alcuni tipi sono pensati specificamente per i piccoli risparmiatori. Puoi trovare l'elenco completo dei diversi tipi di BTP sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze e negli approfondimenti che ti proponiamo più avanti.
Cosa sapere sui BTP
Tutti i BTP sono strumenti di investimento adatti a chi ha un orizzonte temporale più o meno lungo, a chi non deve affrontare a breve spese impellenti o a chi ha ulteriori risparmi per affrontarle.
È possibile acquistare e vendere BTP anche in un momento successivo al collocamento ed è assolutamente normale che il prezzo del titolo possa essere più basso o più alto rispetto al momento del collocamento.
Occorre pertanto fare attenzione…
Il prezzo del titolo oscillerà sulla base dell'andamento dei tassi, che a loro volta dipende da molti fattori, come, ad esempio, il tasso d'inflazione, il rischio associato allo Stato italiano, il livello dei tassi d'interesse reali, cioè quelli al netto dell'inflazione. Sono tutti fattori difficilmente prevedibili. Se si aspetta la scadenza, eccetto che nel caso remoto del fallimento dello Stato italiano, si riceve comunque una somma pari al valore nominale (rivalutato per tenere conto dell'inflazione nel caso del BTP indicizzato all'inflazione dell'area dell'euro, BTP€i).
C'è poi un altro fattore da tenere a mente. I rendimenti ottenuti dal risparmiatore con un investimento in BTP e in altri titoli di Stato godono di un'imposizione fiscale di favore: sono, infatti, tassati al 12,5 per cento, rispetto al 26 per cento di altre obbligazioni e attività finanziarie. Ciò rende il "rendimento netto" più appetibile a parità di "rendimento lordo".
In generale, quando investiamo non dovremmo limitarci a chiederci "Quanto mi rende questo titolo?". È fondamentale valutare soprattutto se lo strumento che stiamo scegliendo ci permette di raggiungere i nostri obiettivi, e se è coerente con l'orizzonte temporale in cui siamo disposti a mantenere l'investimento e con i rischi che siamo disposti a sopportare; dobbiamo chiederci, soprattutto, se contribuisce a una diversificazione equilibrata, ad esempio per strumento, scadenza e rischiosità, del nostro portafoglio di investimento.