Cos'è l'anatocismo?

L'anatocismo è il calcolo degli interessi sugli interessi che sono già maturati su una somma dovuta.

Gli interessi maturati si trasformano in capitale (in linguaggio tecnico si dice che si "capitalizzano"), ossia sono sommati all'importo dovuto e producono a loro volta interessi: si parla di interesse composto.

Esempio

  • 1° gennaio 2025: un cliente deve alla banca una somma di 1.000 euro (capitale) sulla quale maturano nel corso dell'anno gli interessi al tasso dell'1 per cento su base annua;
  • 31 dicembre 2025: la somma dovuta dal cliente è di 1.010 euro, cioè 10 euro di interessi + 1.000 euro di capitale iniziale.

All'inizio dell'anno successivo i 10 euro di interessi vanno ad aggiungersi al capitale. Quindi:

  • 1° gennaio 2026: il nuovo capitale è 1.010 euro;
  • 31 dicembre 2026: se le condizioni non mutano, alla fine dell'anno il debito del cliente produrrà interessi per 10 euro e 10 centesimi, portando il debito totale a 1.020,10 euro.

La somma di 10 centesimi che si è aggiunta rappresenta proprio l'interesse maturato sui 10 euro di interessi aggiunti al capitale alla fine dell'anno precedente.

Il divieto di anatocismo

È importante sapere cos'è l'anatocismo e ancora più importante è sapere che per tutte le operazioni bancarie, le regole che si applicano agli interessi maturati dal 1° ottobre 2016 vietano qualsiasi forma di produzione di interessi sugli interessi dovuti dal cliente alla banca.

Queste regole non cambiano il regime degli interessi di mora, ossia quelli previsti se il cliente non paga quanto dovuto alla scadenza stabilita dal contratto (ad esempio, in caso di mancato pagamento della rata di un mutuo o di un altro finanziamento). Per il calcolo e il pagamento di questi interessi si continua a fare riferimento a quanto stabilito dal contratto e dalle norme del codice civile.

La produzione di interessi nei rapporti di conto corrente

Nei rapporti di conto corrente il cliente, oltre a depositare somme, può anche utilizzare in modo flessibile un credito accordato dalla banca (scoperto di conto o apertura di credito).

Pertanto quando parliamo di interessi parliamo sia degli interessi creditori o attivi, ossia quelli spettanti al cliente sulle somme depositate (il cosiddetto saldo attivo), sia degli interessi debitori o passivi, ossia quelli che sono dovuti dal cliente per l'utilizzo delle somme messe a disposizione dalla banca.

Per queste operazioni bancarie - in cui il rapporto di credito è regolato in conto corrente - la produzione degli interessi è sottoposta a regole ben precise.

Leggi gli approfondimenti per saperne di più.

Vedi altri articoli della categoria:

Hai trovato utile questo contenuto?