Assegno

Capita sempre meno di usarlo, ma l'assegno resta fra gli strumenti a tua disposizione per fare e ricevere pagamenti, soprattutto per spese considerevoli, come l'acquisto di un'auto. Puoi averne fra le mani due tipi: l'assegno bancario (o postale) e quello circolare. Vediamo cosa li accomuna, cosa li distingue, quanto costa usarli e a quali rischi ti espongono.

immagine di due assegni sovrapposti

Cos'è un assegno

L'assegno è uno strumento di pagamento collegato a un conto corrente bancario o postale, con cui il pagatore dà ordine alla banca (nel caso di un assegno bancario) o alle Poste (nel caso di un assegno postale) di pagare una somma di denaro a favore di un altro soggetto (beneficiario); l'assegno circolare può anche non essere collegato a un conto corrente.

L'assegno ha un formato standard ed è prestampato su carta. Devi solo riportare negli spazi indicati la data e il luogo di emissione, la somma da pagare in lettere e in cifre, il beneficiario (la persona a cui devi fare il pagamento) e la tua firma. Tu che firmi sei detto traente.

È un titolo di credito, cioè rappresenta il diritto del beneficiario a ricevere una somma di denaro da chi lo ha emesso. L'assegno è pagabile a vista, cioè basta presentarlo allo sportello di una banca o delle Poste per ottenere la somma riportata sull'assegno stesso, purché il conto di chi lo ha emesso sia capiente.

La somma ti può essere consegnata in contanti, compatibilmente con i limiti imposti dalla legge, oppure accreditata sul tuo conto corrente bancario o postale. Se è privo della clausola di non trasferibilità puoi anche decidere di utilizzarlo come mezzo di pagamento e trasferire l'assegno a un'altra persona. Quando trasferisci un assegno, infatti, cedi il diritto di incassare il denaro al tuo posto. Per farlo, tuttavia, devi rispettare alcune formalità: l'assegno per poter circolare deve riportare la "girata" e cioè la firma del beneficiario (e di eventuali altri giranti) sul retro.

Fai attenzione! Nel caso in cui decidi di trasferire l'assegno ad un'altra persona tramite “girata” puoi essere tenuto a pagare se chi lo ha ricevuto dopo di te non è stato in grado di assolvere ai propri obblighi (azione di regresso).

Come ti procuri gli assegni da compilare per i tuoi pagamenti? Se sei titolare di un conto presso la banca o le Poste puoi richiedere un carnet di assegni (libretto). Questo libretto contiene - a seconda dei casi - assegni bancari o postali, non assegni circolari. Per procurarti un assegno circolare devi chiederne l'emissione ad una banca autorizzata dalla Banca d'Italia.

In genere, gli assegni che ricevi hanno prestampata la clausola di non trasferibilità. Se vuoi assegni bancari o postali privi di questa clausola (si parla in questi casi di assegni "liberi"), dovrai richiederli e pagare per ciascuno l'imposta di bollo di 1,50 euro, oltre a eventuali costi di emissione applicati dall'intermediario. Gli assegni circolari invece hanno sempre la clausola di non trasferibilità.

Come ti suggerisce il nome, la clausola di non trasferibilità rende l'assegno non trasferibile: solo il beneficiario indicato sull'assegno può incassare il denaro. Lo scopo di questa limitazione è combattere l'uso degli assegni come mezzo per "riciclare" denaro, cioè far apparire di origine lecita soldi provenienti da furti e altri reati.

I tipi di assegno

L'assegno circolare è sempre coperto: chi vuole ottenere un assegno circolare deve avere la somma da pagare nel suo conto corrente o versarla in contanti in banca. Si tratta, quindi, di uno strumento sicuro, garantito dalla banca che lo ha emesso.

Chi firma un assegno bancario o postale, invece, potrebbe farlo anche se non ha sul conto la somma che si sta impegnando a pagare. Per questa ragione, l'assegno bancario o postale non viene sempre accettato come pagamento perchè c'è il rischio che sia "scoperto".

Fai molta attenzione: se emetti un assegno senza avere la somma da pagare, cioè senza provvista, quindi "scoperto", scattano sanzioni e la tua iscrizione nella Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), a meno che tu non proceda al pagamento tardivo, cioè il pagamento effettuato entro 60 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione dell'assegno all'incasso. Chi è iscritto in questo archivio gestito dalla Banca d'Italia non può emettere assegni e stipulare nuove convenzioni di assegno per sei mesi. Chi invece emette assegni senza autorizzazione viene automaticamente iscritto alla CAI dalla banca trattaria entro venti giorni dalla presentazione al pagamento.

Per altre informazioni sulle regole di emissione degli assegni, sul protesto e sulla CAI, leggi le risposte alle domande frequenti sul sito della Banca d'Italia.

Come incassare un assegno

Hai ricevuto un assegno come forma di pagamento? Ricorda di incassarlo entro un certo numero di giorni dalla data di emissione. Dovresti incassare l'assegno bancario o postale entro:

  • 8 giorni, se il comune di emissione è lo stesso di quello di pagamento (incasso "su piazza");
  • 15 giorni, se l'assegno è pagabile in un comune diverso da quello di emissione (incasso "fuori piazza").

Dopo il termine, chi ha emesso l'assegno può richiedere alla banca di non darti più il denaro; inoltre, perdi le tutele previste in caso di mancato pagamento dell'assegno. Fra queste, la principale è il "protesto".

L'assegno circolare, invece, è da incassare entro 30 giorni dalla data di emissione. Per incassarlo devi recarti a uno sportello della banca emittente. Puoi farlo anche dopo il termine, ma in questo caso avrai meno tutele.

Dopo aver incassato un assegno, se non lo ritiri in contanti, il denaro sarà disponibile nel tuo conto corrente secondo le condizioni applicate dal tuo intermediario e in ogni caso entro quattro giorni lavorativi dal versamento. Potresti quindi non avere l'immediata disponibilità del denaro.

Come trasferire un assegno

Sei il beneficiario di un assegno e vuoi trasferirlo a un'altra persona, cioè rendere lei beneficiaria? Puoi farlo, ma prima controlla se l'assegno riporta il nome del beneficiario (in questo caso il tuo) o no.

  • Se l'assegno riporta il nome del beneficiario e tu sei il beneficiario, puoi trasferirlo solo se l'assegno è privo della clausola di non trasferibilità e l'importo è inferiore a mille euro. Prima di darlo all'altra persona devi firmarlo sul retro; è la cosiddetta "girata".
  • Se l'assegno non contiene il nome del beneficiario ti basta darlo all'altra persona. Attenzione: se non ricorri a una banca o a un altro operatore autorizzato per trasferirle l'assegno, puoi darlo solo se la somma è inferiore a 5.000 euro. Questo limite è previsto per combattere il riciclaggio di denaro.

I costi dell'assegno

Il libretto degli assegni ha un costo variabile da zero a circa 10 euro. Contiene fino a 20 assegni bancari o postali.

Come anticipato, se sei interessato a un libretto di assegni liberi (privi della clausola di non trasferibilità), dovrai fare una specifica richiesta e pagare un'imposta di bollo di € 1,50 per ogni modulo di assegno. Quando richiedi un assegno circolare, invece, generalmente dovrai sostenere costi di emissione oltre al pagamento di un'imposta di bollo di € 1,50.

I rischi a cui fare attenzione

Come i contanti, l'assegno è stampato su una carta speciale e ha varie caratteristiche di sicurezza per prevenire la falsificazione. Quando ne ricevi uno, i rischi a cui puoi andare incontro sono questi:

  • l'assegno è "scoperto", quindi il denaro che ti spetta non c'è e non ricevi le somme di denaro a te dovute;
  • l'assegno è privo di alcune informazioni o alterato a tal punto da far dubitare che sia autentico e la banca potrebbe rifiutarlo.

Compilare correttamente tutti i campi è anche una tutela per te: rende più difficile alterare l'assegno.

Ti consigliamo di indicare il beneficiario e apporre la clausola di non trasferibilità anche nei casi in cui non è obbligatorio farlo (assegno bancario o postale di importo inferiore a mille euro): eviterai di essere tenuto a pagare se qualcuno dopo di te non fosse in grado di far fronte ai propri obblighi.

Riguardo alla compilazione, ricorda che:

  • l'importo deve essere scritto in cifre e in lettere; in caso di differenza prevale quanto scritto in lettere. Includi anche i centesimi, e fai precedere e seguire quanto hai scritto dal simbolo "#" per evitare che il valore venga alterato. Ad esempio, se l'importo è 500 euro, scrivi in cifre #500,00#;
  • la data è quella della firma e deve includere giorno, mese e anno. Da essa dipende il termine per l'incasso. La data è anche usata dalla banca per registrare il pagamento sul conto corrente.

Attenzione!

Inserire una data successiva a quella della firma ("post-datare"), magari confidando in entrate future che coprano l'assegno, è un illecito ammnistrativo che può essere punito con sanzioni.

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