Il Fondo interbancario di tutela dei depositi
Cosa succede al tuo denaro se la tua banca dovesse fallire? Vuoi sapere se e quanto ti verrà rimborsato?
Vediamo come funziona il sistema di protezione dei depositanti su cui puoi contare in caso di difficoltà della tua banca.
Cos'è il Fondo interbancario di tutela dei depositi
Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD) è un consorzio privato la cui funzione principale è quella di garantire i depositi dei correntisti delle banche in difficoltà (tecnicamente si parla di liquidazione coatta amministrativa, una procedura che comporta la vendita di tutti i beni della banca).
Dalla sua nascita, nel 1987, al 2022 il FITD ha permesso di salvare i risparmi dei cittadini per 29 miliardi di euro.
Se hai depositato i tuoi risparmi presso una banca di credito cooperativo, un'analoga funzione è svolta dal Fondo di garanzia dei depositanti del credito cooperativo (FGDCC).
Nel caso i tuoi risparmi siano, invece, depositati presso le Poste, non sono protetti dal Fondo ma godono della garanzia dello Stato.
La Banca d'Italia esercita specifici poteri di vigilanza nei confronti dei sistemi di garanzia dei depositanti.
Il Fondo opera grazie ai contributi che le banche aderenti versano periodicamente, almeno una volta all'anno, secondo quanto stabilito dallo Statuto del Fondo. I contributi versati dalle banche consorziate sono variabili e dipendono dall'ammontare dei depositi protetti e dalla loro rischiosità: più una banca è grande e rischiosa, più deve versare.
Il Fondo può anche chiedere ai partecipanti dei contributi straordinari, entro certi limiti, se deve procedere al rimborso dei depositi protetti e la dotazione finanziaria è insufficiente.
Per legge il Fondo deve inoltre avere accesso a fonti di finanziamento alternative a breve termine per far fronte ai propri obblighi.
Tieni presente che tutte le banche italiane sono tenute ad aderire a uno dei sistemi di garanzia dei depositanti istituiti e riconosciuti in Italia. Aderiscono al FITD anche le banche digitali, cioè quelle con operatività online, e le succursali di banche extracomunitarie autorizzate in Italia, salvo che partecipino già a un sistema di garanzia estero equivalente. Trovi qui l'elenco di tutte le banche consorziate.
Cosa garantisce il FITD
Il FITD usa i contributi versati dalle banche per tutelare i depositi bancari, nello specifico il denaro che le persone e le società non finanziarie, sia persone fisiche che giuridiche, depositano in banca:
- nei conti correnti;
- nei conti di deposito;
- sotto forma di assegni circolari;
- in certificati di deposito;
- come carta prepagata se associata a un codice IBAN.
Il limite di copertura è pari a 100.000 euro per depositante e per singola banca.
Esempio
Se hai 80.000 euro in ciascuno di tre conti, in totale 240.000 euro, detenuti presso tre diverse banche anche dello stesso gruppo bancario, nel caso remoto che entrino in crisi tutte e tre, è garantita dal Fondo l'intera somma depositata presso ciascuna delle tre banche, anche se il totale dei tuoi depositi, 240.000 euro, supera il limite di 100.000 euro.
Se, invece, sei intestatario di due conti presso la stessa banca, uno con saldo di 60.000 euro, l'altro di 80.000 euro per un totale di 140.000 euro, la garanzia del fondo si applicherà solo a 100.000 euro.
Nel caso in cui il tuo conto sia cointestato, il relativo saldo è attribuito a ciascun cointestatario in parti uguali. La quota dei conti cointestati si somma agli altri depositi del singolo depositante ai fini dell'applicazione della garanzia di 100.000 euro.
Esempio
Se hai un conto cointestato, con un saldo di 230.000 euro, il Fondo garantisce 100.000 euro per ognuno dei cointestatari, quindi fino a 200.000 dei 230.000 euro depositati sul conto.
Se, invece, sei titolare di un conto personale con un saldo di 50.000 euro e di un conto cointestato con un tuo familiare di 120.000 euro, in totale 170.000 euro, la somma a te attribuita è di 110.000 euro, 50.000 euro del tuo conto più 60.000 euro, pari alla metà del saldo del conto cointestato. Il Fondo garantisce 10.000 euro per te e 60.000 euro per il tuo familiare, per un totale di 160.000 euro.
Gli importi eccedenti il limite di copertura di 100.000 euro non ti verranno rimborsati dal FITD: tuttavia, il tuo credito rimarrà comunque iscritto nel passivo della banca in liquidazione e potrà esserti rimborsato, anche parzialmente, se verranno ottenute risorse sufficienti dalla liquidazione dell'attivo.
Come avviene il rimborso
Il rimborso può avvenire solo nel caso di liquidazione coatta amministrativa della tua banca ed è effettuato entro sette giorni lavorativi dalla data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione. Per ricevere il rimborso non dovrai sopportare alcun costo, né effettuare alcuna richiesta di rimborso in quanto il Fondo procede direttamente.
Il rimborso è effettuato dal FITD tramite una banca consorziata e potrai scegliere se riceverlo attraverso bonifico bancario, su un conto corrente diverso da quello intrattenuto presso la banca in liquidazione, con assegno circolare o in contanti, se l'importo ricade entro i limiti per l'uso del contante stabiliti dalla legge.
Ricorda che al raggiungimento del limite massimo di 100.000 euro concorrono anche gli eventuali interessi maturati fino alla data del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa della banca.
Gli altri interventi del Fondo
Per proteggere i tuoi depositi il FITD può intervenire anche in altri modi:
- con misure preventive cioè prima che si arrivi all'insolvenza della banca. Le risorse del Fondo possono essere utilizzate in questo caso per concedere prestiti a una banca in difficoltà o per prestare delle garanzie o ancora acquisire partecipazioni della banca in crisi al fine di garantirne la continuità operativa, sempre che esistano prospettive concrete per il risanamento della banca tali da riportarla in condizioni di normalità operativa in un orizzonte temporale ragionevole;
- con misure alternative, ad esempio, supportando le cessioni di rami di azienda di una banca in difficoltà. Il ruolo del Fondo, in questo caso, è funzionale al trasferimento delle attività e delle passività, inclusi i depositi, a un'altra banca, con l'obiettivo di garantire nel continuo l'accesso dei depositanti ai propri fondi;
- contributi al finanziamento della risoluzione, un meccanismo alternativo alla liquidazione coatta amministrativa che prevede la ristrutturazione di una banca in difficoltà senza arrivare alla sua chiusura definitiva (ad oggi il fondo non ha mai effettuato questa tipologia di intervento).
La tutela del Fondo per i conti dormienti
Ai fini della garanzia dei depositi, un conto è qualificato come "dormiente" se non è stata effettuata alcuna operazione relativa al deposito nei 24 mesi precedenti la data in cui si producono gli effetti del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa della banca.
Il rimborso dei conti dormienti è effettuato dal FITD entro sei mesi da tale data. Non è dovuto alcun rimborso se il valore del deposito è inferiore a 100 euro.
Cosa accade in caso di bail-in
Il bail-in, la procedura di salvataggio interno di una banca in crisi, ha l'obiettivo di evitarne il fallimento. I costi di questo tipo di salvataggio sono a carico degli azionisti, cioè i proprietari della banca; se necessario anche degli obbligazionisti, cioè i creditori della banca (le obbligazioni sono debiti per chi le emette); e infine, se ci fosse bisogno, anche di chi ha depositi superiori ai 100.000 euro, ad esempio somme in conti correnti o depositi a risparmio.
Questi clienti perdono la parte eccedente i 100.000 euro; il resto lo conservano perché è protetto dal Fondo interbancario di tutela dei depositi.