Come funziona il conto corrente

Usando il conto corrente ti trovi spesso di fronte alcuni termini tecnici: addebiti, accrediti, saldo contabile e saldo disponibile, data contabile e data di valuta, interesse creditore e interesse debitore. È inevitabile, perché questi termini si riferiscono agli elementi fondamentali del conto. Conoscerli ti aiuta a capire come funziona il conto, quanto dovrai pagare o quanto denaro dovrai ricevere e, in generale, come usare al meglio il conto.

Addebiti e accrediti

Tutte le operazioni che avvengono sul tuo conto rientrano in due categorie: accrediti e addebiti.

Gli accrediti sono le somme versate nel conto ("accreditate"). Lo sono, ad esempio, le somme che depositi in contanti e i bonifici che ricevi.

Gli addebiti sono le somme prelevate dal conto ("addebitate"). Lo sono, ad esempio, i bonifici che fai, i prelievi allo sportello automatico (il "bancomat"), i pagamenti con la carta di credito e le spese per la gestione del conto.

Il saldo

Il saldo è la somma di denaro che hai nel conto in un dato momento.

Il saldo si calcola con una sottrazione: il totale degli accrediti meno il totale degli addebiti. Ad esempio:

Totale accrediti (€) Totale addebiti (€) Saldo (€)
Esempio 1. 500 300 200
Esempio 2. 500 500 0
Esempio 3. 500 800 -300

Nel primo caso gli accrediti superano gli addebiti: il saldo è positivo. Nel secondo caso gli accrediti sono uguali agli addebiti: il saldo è zero. Nel terzo caso, invece, gli accrediti sono inferiori agli addebiti: il saldo è negativo, cioè abbiamo usato più denaro di quello che avevamo depositato nel conto.

Da dove è venuto il denaro in più? Ce lo ha prestato la banca. Questo servizio si chiama fido o affidamento e nel linguaggio comune è anche noto come scoperto di conto corrente. Su tua richiesta, la banca può metterti a disposizione una somma, il fido, appunto, a cui puoi attingere quando non hai più denaro nel conto; in cambio devi pagare alla banca una commissione e gli interessi su quanto usi di quella somma. Il contratto si chiama apertura di credito in conto corrente.

Attenzione!

Assicurati di avere abbastanza denaro nel conto prima di fare un pagamento. In caso di sconfinamento, cioè di utilizzo di fondi oltre il saldo, senza che ti sia stato concesso un fido (andando "in rosso"), oppure di utilizzo del fido oltre l'importo che ti è stato accordato, la banca può applicare, oltre agli interessi, una commissione fissa, cosiddetta "di istruttoria veloce (CIV)".

Inoltre, la banca può inviare una segnalazione a un Sistema di informazioni creditizie (SIC), cioè un archivio dati, come ad esempio la Centrale dei rischi (CR). La CR è l'archivio gestito dalla Banca d'Italia in cui sono registrati i prestiti dati dalle banche, anche quelli i cui pagamenti sono in regola. Le banche lo consultano per valutare l'affidabilità del debitore quando devono decidere se concedere un prestito.

Non solo. Se esegui un pagamento senza avere abbastanza denaro nel conto, la carta con cui l'hai fatto potrebbe venire bloccata. Se, invece, hai firmato assegni senza avere fondi sufficienti, potresti perdere l'autorizzazione a emetterli per sei mesi; inoltre, il tuo nome potrebbe essere segnalato alla Centrale di allarme interbancaria (CAI), un archivio gestito dalla Banca d'Italia e consultato dalle banche.

Data contabile, data disponibile e data valuta

A ogni operazione, ad esempio un bonifico, la banca assegna tre tipi di date:

  • data disponibile: il giorno dal quale il denaro accreditato può essere utilizzato per pagamenti e prelievi e il denaro addebitato riduce le somme che puoi spendere;
  • data contabile: il giorno in cui la banca registra l'operazione. La banca può, infatti, registrare contabilmente un accredito o un addebito anche alcuni giorni dopo che hanno rispettivamente aumentato o diminuito gli importi a tua disposizione;
  • data valuta: il giorno dal quale le somme versate iniziano a produrre interessi e quelle prelevate cessano di produrli.

Esempio

Se prelevi allo sportello automatico di domenica (la data disponibile), la banca registra contabilmente questa operazione il giorno feriale successivo (la data contabile), ma la tua disponibilità si riduce immediatamente.

Se versi sul tuo conto assegni bancari di altri istituti, spesso la data disponibile e la data valuta seguono di qualche giorno la data dell'operazione che viene registrata come data contabile.

Quando acquisti un titolo, come un'azione, la tua disponibilità di denaro diminuisce immediatamente (data disponibile), ma la data di registrazione dell'operazione e la data valuta cadranno nei giorni successivi.

La data valuta gioca un ruolo fondamentale nel calcolo degli interessi attivi e passivi. Ad esempio, quando la banca ripristina il saldo del conto nel caso di un'operazione non autorizzata disconosciuta dall'utente, lo fa con data valuta pari al giorno in cui l'operazione si è verificata e non quello in cui restituisce le somme. Questa previsione evita che i consumatori vengano penalizzati: se la data valuta fosse, infatti, quella del giorno in cui la banca rimborsa effettivamente, l'utente otterrebbe degli interessi creditori più bassi.

Saldo disponibile, saldo contabile e saldo per valuta o saldo liquido

Abbiamo parlato del saldo al singolare, ma la banca calcola e ti comunica tre tipi di saldi: saldo disponibile, saldo contabile e saldo per valuta o saldo liquido. Qual è la differenza?

Il saldo disponibile include tutte le operazioni effettuate, anche quelle che la banca deve ancora registrare contabilmente. In pratica, è la somma sul conto che puoi effettivamente utilizzare in quel momento.

Il saldo contabile include solo le operazioni che la banca ha già registrato contabilmente.

Il saldo per valuta o saldo liquido è ottenuto ordinando tutti i movimenti del conto secondo la data valuta ed è quello sul quale vengono calcolati gli interessi sul conto.

Saldo contabile e disponibile possono essere diversi anche quando chiedi un fido alla banca. Ad esempio, se la banca ti ha concesso uno scoperto di 10.000 euro, il saldo disponibile sarà superiore dello stesso ammontare rispetto al saldo contabile, proprio perché puoi spendere più soldi di quelli che hai sul conto.

Interesse creditore e interesse debitore

Avere denaro nel conto può fruttarti un piccolo guadagno perché stai di fatto prestando dei soldi alla banca. Quando il tuo saldo è positivo, infatti, la banca ti paga a intervalli regolari gli interessi attivi, se previsti. Li calcola sul saldo per valuta applicando il tasso d'interesse creditore. Attualmente questo tasso è spesso prossimo allo zero.

Se invece usi più denaro di quello che hai, facendoti prestare soldi dalla tua banca, sopporterai un costo. Se il saldo è negativo, infatti, devi pagare alla banca gli interessi passivi. La banca calcola questi interessi sul saldo per valuta applicando il tasso d'interesse debitore. Questo tasso è superiore al tasso creditore e può essere piuttosto elevato.

Ricorda che a parità di tasso di interesse nominale infatti, più è alta la periodicità di calcolo degli interessi, maggiore è la somma che devi pagare (interessi passivi) o ricevere (interessi attivi).

Il calcolo degli interessi

La normativa ci tutela. Gli interessi passivi e attivi devono essere conteggiati con la stessa periodicità, cioè secondo lo stesso intervallo di tempo. Il periodo di conteggio non deve essere inferiore all'anno e il termine per il conteggio è fissato al 31 dicembre di ciascun anno. Per gli interessi attivi il contratto può prevedere, a vantaggio del cliente, un periodo di calcolo inferiore, ad esempio ogni tre mesi.

Gli interessi passivi sono conteggiati al 31 dicembre anche in caso di contratti stipulati in corso d'anno; per i contratti conclusi in corso d'anno sono conteggiati al termine del rapporto.

Gli interessi passivi conteggiati al 31 dicembre non sono dovuti a questa data, ma diventeranno esigibili il 1° marzo dell'anno successivo a quello in cui sono maturati.

Quando valuti la convenienza di un conto corrente considera anche i tassi d'interesse creditore e debitore. Li trovi nel contratto e nei documenti sul conto che la banca ti deve mettere a disposizione: il Foglio informativo, il Documento di sintesi e il Documento informativo sulle spese.

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