Le valutazioni da fare prima di indebitarci
In estate, davanti a un gelato, può essere difficile resistere. Come dire di no al piacere immediato di un fresco sollievo? In quel momento dimentichiamo che mangiare un gelato significa anche accumulare calorie che dovremo "saldare" nei giorni successivi mangiando meno. Succede qualcosa di simile quando ci indebitiamo: possiamo cedere alla tentazione di acquistare subito con i soldi presi a prestito il televisore, l'auto o addirittura una casa, ma dobbiamo restituire il prestito con gli interessi.
Attenzione ai costi
Quando riceviamo una somma che abbiamo chiesto in prestito, aumenta la nostra capacità di spesa ma quasi subito inizia la fase di rimborso in cui dovremo fare bene i conti e pianificare perché una parte delle nostre entrate dovrà essere destinata a restituire il prestito.
Un finanziamento prevede un vero prezzo da pagare: oltre a restituire il capitale preso a prestito, dobbiamo considerare gli interessi. Pagare 100 euro oggi significa restituirne più di 100 euro domani. Gli interessi servono a compensare chi ci presta il denaro per il rischio di non recuperare la somma data in prestito e per il tempo in cui si è privato delle somme. Più la durata del prestito è lunga, più la rata è bassa ma gli interessi totali saranno più alti.
Gli interessi possono essere a tasso fisso o a tasso variabile. Nel primo caso abbiamo la sicurezza di pagare sempre la stessa rata. Nel secondo caso, invece, la rata cambia nel tempo: può scendere, ma anche salire; non sappiamo a priori quale sarà l'importo preciso della rata che dovremo pagare periodicamente e quindi nemmeno l'importo totale degli interessi. Di conseguenza, se non vogliamo correre il rischio di veder crescere la rata, è opportuno indebitarci a tasso fisso; se invece siamo disposti a sopportare l'incertezza e quindi soprattutto il rischio di aumenti, anche importanti, delle rate da corrispondere, possiamo indebitarci a tasso variabile e puntare a beneficiare di eventuali riduzioni dei tassi.
Inoltre, il prestito può includere altri costi oltre agli interessi: spese di istruttoria, di incasso della rata, per assicurazioni obbligatorie, ecc. Anche se un finanziamento è pubblicizzato come "a tasso zero" (TAN = 0), non è detto che sia gratuito. Per conoscere il costo reale del prestito dobbiamo guardare al TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che include la maggior parte delle spese. Solo se il TAEG è zero, il prestito è effettivamente gratuito.
Valuta e confronta
In generale, prima di indebitarci dovremmo:
- chiederci sempre se ne abbiamo veramente bisogno, se vale veramente la pena fare rinunce domani per spendere oggi. In generale indebitarci è costoso e dobbiamo essere consapevoli che stiamo assumendo un impegno per il futuro.
- valutare con attenzione se saremo in grado di pagare le rate. Una buona regola pratica è che il totale delle rate non superi il 30 per cento del reddito disponibile. Piuttosto che chiedere il massimo importo ottenibile in prestito, cioè massimizzare l'indebitamento, meglio ottimizzare il livello di indebitamento, cioè chiedere in prestito una somma che ci permetta di non stravolgere troppo lo stile di vita.
- non fermarci alla prima offerta, ma confrontare più offerte. Non tutti i prestiti hanno lo stesso costo. Le carte di credito "revolving", ad esempio, sono generalmente più care di un prestito personale. Per confrontare le offerte, abbiamo a disposizione due documenti informativi standardizzati che le banche e gli altri intermediari devono metterci a disposizione. Si tratta del PIES per i mutui e del SECCI per il credito ai consumatori.
- Per confrontare le offerte possiamo anche utilizzare i comparatori online ma, trattandosi di siti con finalità commerciali, è sempre importante verificare le condizioni effettive dei prestiti facendoci consegnare i documenti informativi di cui abbiamo parlato.
In caso di problemi
Se dovessimo trovarci in difficoltà nel rimborso delle rate, rivolgiamoci prima possibile alla banca che ci ha concesso il prestito per cercare insieme una soluzione. L'intermediario ha tutto l'interesse a trovare una soluzione che possa essere soddisfacente per entrambi.
Infine, a seconda del finanziamento che chiediamo, abbiamo diverse tutele. Se ritenessimo che il comportamento dell'intermediario fosse irregolare o scorretto, abbiamo la possibilità di presentare un reclamo direttamente all'intermediario, che dovrà risponderci entro 60 giorni. Se la risposta di quest'ultimo non è soddisfacente, o non arriva entro i termini di legge, possiamo presentare un ricorso all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF).
La concessione di un finanziamento, tuttavia, rientra nell'autonomia imprenditoriale della banca, che si riserva di valutare la nostra situazione anagrafica, patrimoniale e reddituale.
Ricordiamoci, infine, che un prestito è un impegno che vincola il nostro futuro. Valutarlo con attenzione è il primo passo per usarlo con consapevolezza.