Arbitro per le Controversie Finanziarie

Quando investi, la banca o l'intermediario finanziario sono tenuti a rispettare molte regole e a comportarsi con te in modo corretto. Potrebbe però accadere che non lo facciano e che inviare un reclamo si riveli inutile. In questi casi, puoi presentare un ricorso all'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF). È un modo semplice, veloce e gratuito di risolvere il problema senza ricorrere alla giustizia ordinaria.

Fai attenzione a non confondere l'ACF con l'ABF, l'Arbitro Bancario Finanziario. Anche l'ABF decide su controversie fra clienti e banche, ma solo per problemi che riguardano i cosiddetti servizi bancari e finanziari, come i conti correnti, i prestiti personali e i pagamenti con carta o bonifico.

Cos'è l'Arbitro per le Controversie Finanziarie

Come dice il nome, l'ACF è un arbitro: uno strumento composto da un collegio di esperti e da una segreteria tecnica, che ha il potere di risolvere le controversie nella materia in cui è specializzato, in questo caso i servizi d'investimento. Non è quindi un giudice, ma un'alternativa al tribunale; per questo è definito organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie. Come un giudice, però, è indipendente e imparziale.

Lo scopo dell'ACF è difendere gli investitori da comportamenti irregolari e scorretti di chi offre servizi d'investimento. Lo ha istituito nel 2016 la Consob, l'autorità nazionale che vigila sui mercati finanziari. Non essendo un giudice, l'ACF non pronuncia sentenze ma "decisioni"; le banche e gli altri operatori autorizzati non sono obbligati a rispettarle, ma lo fanno comunque quasi sempre, anche perché il mancato rispetto viene reso pubblico.

Per quali problemi puoi ricorrere all'ACF

Puoi ricorrere all'ACF in due casi. Il primo è se hai subito un danno perché l'intermediario ha violato gli obblighi nei tuoi confronti quando ti ha fornito un servizio di investimento o un servizio di gestione collettiva del risparmio, ad esempio ti ha offerto strumenti finanziari rischiosi e complessi senza darti informazioni adeguate o ha effettuato un’operazione non conforme alla tue indicazioni nella gestione dei tuoi investimenti.

Ma quali sono gli obblighi nei tuoi confronti?

  • Essere diligenti, cioè lavorare in modo attento e scrupoloso.
  • Essere corretti, cioè agire nel tuo interesse, non per secondi fini.
  • Essere trasparenti, cioè informarti in modo adeguato prima e dopo l'investimento.

Viola questi obblighi chi, ad esempio, prima di offrirti i servizi non si informa sulle tue competenze nel campo degli investimenti, sulla tua disponibilità a rischiare e sui tuoi obiettivi (la "profilatura", che si fa con un questionario), chi ti consiglia un titolo in base al proprio interesse anziché al tuo, chi non ti informa in modo chiaro e completo su un titolo prima di eseguire la tua richiesta di comprarlo.

Contro chi puoi ricorrere

Puoi ricorrere all'ACF contro:

  • banche;
  • società d'investimento mobiliare (SIM);
  • società che gestiscono fondi comuni d'investimento (SGR, SICAV e SICAF);
  • la società Poste Italiane – Divisione servizi di BancoPosta;
  • i consulenti finanziari autonomi;
  • le società di consulenza finanziaria;
  • i gestori di siti di "crowdfunding" che offrono quote o azioni di piccole e medie imprese.

Attenzione!

Possono essere chiamati di fronte all'ACF anche intermediari rientranti nelle categorie precedenti non italiani, purché, se comunitari, con succursale in Italia e, se extracomunitari, autorizzati ad operare nel nostro Paese.

Cosa puoi chiedere

Puoi chiedere all'ACF di far rispettare un obbligo violato (ad esempio, farti consegnare un documento), essere risarcito per il danno subìto a causa della violazione di un obbligo, o anche farti restituire una somma di denaro.

I requisiti per fare ricorso

Il ricorso deve soddisfare alcuni requisiti. Prima di inviarlo controlla bene, eviterai di perdere tempo.

  • I comportamenti oggetto del ricorso devono essere avvenuti entro il decimo anno precedente alla data del ricorso.
  • Hai inviato un reclamo all'intermediario che ti ha reso il servizio, e lo hai fatto entro un anno dalla data del ricorso. Se è passato più di un anno devi inviare un nuovo reclamo.
  • La risposta al reclamo è stata insoddisfacente oppure non hai ricevuto alcuna risposta dopo 60 giorni dall'invio del reclamo.
  • Se vuoi chiedere un risarcimento, la somma che chiedi non può superare 500.000 euro, anche se il danno è potenzialmente superiore. L'ACF non può trattare somme più alte.
  • Se ti sei già rivolto a un altro organismo di risoluzione stragiudiziale delle controversie per lo stesso problema, la procedura presso l'ACF non può essere accolta.

Come fare ricorso

Il ricorso è gratuito e non richiede l'assistenza di un avvocato. Inviarlo è semplice: ti registri sul sito dell'ACF, entri nell'area per gli investitori e compili il modulo seguendo la procedura guidata. Se non vuoi fare da solo, puoi anche inviare il ricorso attraverso un procuratore o un'associazione dei consumatori.

Per saperne di più

Se hai bisogno di altre informazioni sull'ACF, puoi visitare il suo sito.

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